Un futuro sempre in crescita è quello che si prospetta per l’export italiano nei prossimi anni, ed in particolare, vista l’importanza di determinati mercati, quali per esempio il Medio-Oriente e l’Asia, è un dato di fatto la crescita esponenziale che presenta l’export italiano per l’Halal.
Sono migliaia le aziende italiane che decidono infatti di certificarsi Halal per trovare spazio all’interno di questa tipologia di export che si dimostra essere un trampolino di lancio per tantissime nuove aziende o, per quelle storiche, motivo di incremento anche esponenziale dei fatturati annui.
Di vitale importanza diventa dunque essere in possesso di una certificazione che attesti che i prodotti rispettino le regole islamiche Halal al fine di soddisfare i propri clienti nei Paesi Esteri che apprezzano il made in Italy, cosi come i rispettivi consumatori.
Dei benefici che è possibile trarre dall’ottenimento della certificazione Halal potremmo a lungo parlarne e sono abbastanza chiari ed evidenti, ma la domanda da porsi è la seguente: chi certifica ‘’Halal’’ un prodotto? Quali sono i rischi di una scelta scorretta dell’Ente di Certificazione?
Sul suolo italiano esistono infatti diversi enti di Certificazione Halal che offrono servizi differenti a seconda degli accreditamenti e riconoscimenti in loro possesso, ed è proprio qui che bisogna porre l’attenzione.
Moltissime sono le ditte italiane che si rivolgono ad Enti di certificazione che non possiedono, o peggio ancora, non specificano di quali accreditamenti sono (o non sono!) in possesso.
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